di Franco Bastianini

Sono a rischio i viaggi di istruzione e le visite didattiche da programmare per l’anno scolastico in corso. Da qualche settimana docenti e dirigenti scolastici, all’indomani della presa visione della nota ministeriale prot. n. 674 del 3 febbraio 2016 e della successiva prot. 2059 del 14 marzo 2016, stanno valutando la fattuiblità di portare i ragazzi in gita..

Le due note, emanata dalla Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, contengono alcune raccomandazioni dirette, nelle intenzioni ministeriali, ad accrescere i livelli di sicurezza stradale nei viaggi di istruzione e nelle visite guidate. La prima era stata trasmessa unitamente ad un vademecum elaborato dalla Polizia stradale, come previsto dal protocollo d’intesa siglato il 5 gennaio 2015 con il Ministero dell’Interno. La seconda conteneva delle risposte ad alcune istanze di chiarimento pervenute alla Direzione generale in merito a quanto sostenuto nella prima nota, risposte che avrebbero dovuto dimostrare che nessuna ulteriore responsabilità, oltre a quelle già previste dalla circolare ministeriale prot. n. 291 del 14 ottobre 1992, veniva addossata al personale della scuola sia per effetto della nota del 3 febbraio 2016 che di quanto previsto dal vademecum.

A parere dei dirigenti scolastici e dei docenti che dovrebbero accompagnare gli alunni nei viaggi di istruzione e nelle visite guidate, si è invece in presenza di nuove pesanti responsabilità che vengono addossate loro in aggiunta a quelle indicate nella circolare n. 291 del 14 ottobre 1992.

Dello stesso avviso sono anche le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals Confsal.

In una lettera inviata nei giorni scorsi al Capo di Gabinetto del ministro dell’istruzione, Alessandro Fusacchia e al direttore della Direzione generale per lo studente, Giovanna Boda, i segretari generali delle quattro organizzazioni sindacali del comparto scuola sostengono preliminarmente che i compiti assegnati dalla circolare al personale scolastico non trovano alcuna rispondenza nei profili professionali delineati dalle legge e dal contratto.

Se infatti i docenti sono tenuti alla vigilanza sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, altrettanto non si può dire per fatti e soggetti che esulano totalmente dall’ambito delle loro attribuzioni e competenze. Non possono pertanto, è il ragionamento, essere posti a loro carico impegni e connesse responsabilità riferibili, ad esempio, alla funzionalità meccanica del mezzo di trasporto e dei suoi accessori ( ad esempio: usura dei pneumatici, efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione o dei retrovisori), né alla condotta del conducente specie per profili assolutamente non riscontrabili né verificabili da personale che svolge altra professione come, ad esempio, l’assunzione da parte del conducente di sostanze psicotrope o alcoliche. Le indicazioni fornite con le due note, si legge ancora nella lettera, ancorché comportanti significative implicazioni per il lavoro del personale scolastico, sono state adottate fuori di ogni confronto con le organizzazioni sindacali.

Tali indicazioni potrebbero inoltre incidere negativamente sulla pianificazione delle attività da parte delle scuole, data la comprensibile difficoltà del personale ad espletare le incombenze predette con conseguente disagio per alunni e famiglie ed evidenti ripercussioni su tutti i settori a vario titolo interessati alle uscite didattiche e allo svolgimento dei viaggi di istruzione.

Per tutti i motivi indicati, inevitabile appare la richiesta di un immediato ritiro della nota del 3 febbraio 2016 o, in subordine, la diffusione di una nota ufficiale e debitamente sottoscritta dal responsabile contenente indispensabili chiarimenti che escludano l’attribuzione di compiti e responsabilità improprie al personale scolastico.

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