Le compagnie assicurative del ramo vita spesso si auto-assicurano contro il cosiddetto “rischio di longevità” – il rischio rappresentato dall’aumento dell’aspettativa di vita, che comporta una maggiore durata del periodo di erogazione delle pensioni.

Le nuove regole di “Solvency II”, introdotte lo scorso mese in Europa, danno alle compagnie assicurative un incentivo extra per mitigare il rischio di longevità. Esso funziona come una forma di riassicurazione e permette di alleggerire i requisiti patrimoniali, ha affermato Andrew Bulley, direttore dell’unità life insurance alla Prudential Regulation Authority (PRA) della Banca d’Inghilterra, aggiungendo, tuttavia, che simili politiche riassicurative verranno ulteriormente esaminate per assicurarsi che non vengano utilizzate per aggirare le nuove regole sul capitale.

“Valuteremo attentamente se le imprese particolarmente attive in questo mercato agiscono mosse da interessi che si discostano dal genuino trasferimento dei rischi,” ha riferito Bulley.

Le compagnie assicurative potrebbero non avere a disposizione abbastanza capitale anche se si sono riassicurate preventivamente contro i rischi di longevità.

Bulley ha affermato che la Prudential Regulation Authority il 9 febbraio ha mandato una lettera ai direttori delle compagnie assicurative, nella quale afferma che si aspetta di ricevere una notifica riguardo al trasferimento del rischio di longevità o all’acquisto di una copertura “molto prima dell’effettiva realizzazione di questa transazione”.

L’idea di un cosiddetto “brave new world” che armonizzi i requisiti di capitale in tutta Europa non è stata ancora perfezionata, ha continuato Bulley. “Forse è stato irrealistico pensare che una singola riforma ‘big bang’ imponesse, da un giorno all’altro, una totale uniformità delle stime per l’adeguatezza del capitale in questo mosaico di regimi nazionali”.

Le grandi compagnie assicurative hanno ricevuto il permesso dalla Prudential Regulation Authority di calcolare quanto capitale trattenere tramite l’uso di modelli.

Bulley ha dichiarato, inoltre, che il settore dell’assicurazione vita nel Regno Unito è adeguatamente capitalizzato e ha voluto “smentire le voci”, secondo cui la Prudential Regulation Authorithy inviterebbe le compagnie assicurative a trattenere molto più capitale di quello richiesto dal minimo “coefficiente di solvibilità” (solvency capital ratio, SCR) stabilito dalle leggi europee.

“In pratica le imprese hanno dimostrato una netta preferenza ad operare al di sopra del proprio coefficiente di solvibilità, per soddisfare i requisiti di capitale e per fornire un margine di sicurezza contro un’infrazione involontaria o imprevista,” ha concluso Bulley.

Fonte: Reuters