«I dati sono un dono, che meritano un altro dono, è un contratto di fiducia che gli assicuratori devono far firmare. Il vero Pay as you drive esisterà quando l’assicurato avrà il controllo di ogni dato che offre al suo assicuratore e ne conoscerà ogni contropartita». È quanto ha dichiarato  Jérôme Wallut, di  ICP Consulting, al settimanale francese l’Argus.

I risultati dell’ultimo studio condotto dall’Automobile Club Association gli danno ragione (è stato realizzato da Research Now in 12 paesi europei presso 12.000 persone).

L’indagine infatti voleva capire la posizione degli automobilisti europei nei confronti dell’auto connessa ed è emerso che il 76% delle persone interrogate sono interessate, il 6% ne possiede già una e il 18% ha intenzione di acquistarla, convinto che vi sia una migliore sicurezza sulla strada.

Gran parte degli intervistati ci tiene a controllare i propri dati e a decidere quali fornitori di servizi dovranno averli.

  • Il 90%degli automobilisti pensa che i dati siano detenutisolo dal proprietario o utilizzatore del veicolo;
  • Il 91%vorrebbe poter fermare l’invio dei dati;
  • Il 78%degli europei vorrebbe, in caso di panne, poter scegliere chi riparerà l’auto;
  • il 95 %pensa che ci voglia un quadro legislativo per proteggere i diritti degli automobilisti e i dati raccolti dai veicoli.

Le preoccupazioni degli automobilisti riguardano per lo più (88%) la divulgazione dei dati personali e l’uso commerciale dei dati (86%), la pirateria (85%) e la sua localizzazione (70%).