di Andrea Di Biase

Dopo le schermaglie delle settimane scorse in apertura della trattativa sugli esuberi legati al piano di integrazione tra Unipol e Fondiaria-Sai, il gruppo guidato da Carlo Cimbri e le rappresentanze sindacali hanno raggiunto una prima intesa in merito alle ricadute occupazionali del merger.

Un’intesa che scongiura il rischio, paventato nelle scorse settimane dai sindacati, che Unipol possa procedere in modo univoco a licenziamenti collettivi e individuali per motivi organizzativi ed economici legati al progetto di integrazione e che mette alcuni paletti ai trasferimenti del personale tra le varie sedi del gruppo (Bologna, Milano, Torino e Firenze). Nella tarda serata di mercoledì la compagnia bolognese e le organizzazioni sindacali hanno firmato un primo verbale di incontro che fissa alcuni punti fermi nella trattativa, che proseguirà comunque nei prossimi mesi per definire nel dettaglio le modalità di uscita dal gruppo di circa 2000 lavoratori. In base all’intesa siglata, la compagnia guidata da Carlo Cimbri, oltre a essersi impegnata a non attivare le procedure previste dalla legge per procedere ai licenziamenti, ha aperto ai sindacati anche su un altro punto caldo della trattativa, quello dei trasferimenti dei lavoratori tra le varie sedi del nuovo gruppo. Il verbale di incontro prevede infatti che la mobilità tra le varie città in cui il gruppo è presente avvenga su base volontaria e a fronte di specifici interventi agevolati da concordare tra le parti. In quest’ottica l’accordo con i sindacati sancisce anche la specializzazione industriale delle sedi di Torino e Firenze.

Per quanto riguarda gli esuberi, invece, circa 1.090 addetti saranno oggetto di trasferimento ai rami d’azienda che la nuova Unipol-Sai dovrà dismettere a seguito degli impegni posti dall’Antitrust. Nel caso in cui, a seguito degli accordi che saranno sottoscritti tra Unipol e gli acquirenti del ramo d’azienda, il numero degli addetti trasferiti dovesse essere inferiore, la differenza sarà riassorbita negli organici del gruppo Unipol-Sai. Nel corso della presentazione dei risultati 2012 agli analisti, Cimbri ha spiegato che gran parte dei lavoratori destinati a essere ceduti assieme ai rami d’azienda rientrano nell’organico di Milano Assicurazioni. Sempre nel corso della conferenza telefonica con gli analisti l’amministratore delegato di Unipol ha fatto presente che, nonostante sul pronunciamento dell’Antitrust sia pendente il giudizio del Tar del Lazio, i lavori per la cessione dei rami d’azienda sono in fase avanzata. «Fra qualche settimana», ha spiegato Cimbri, «sarà inviato l’information memorandum ai soggetti che hanno manifestato interesse a questa operazione». Per quanto riguarda infine gli altri 900 addetti destinati a lasciare il nuovo gruppo Unipol-Sai, l’uscita non avverrà in virtù di licenziamenti collettivi e individuali ma su base volontaria e facendo ricorso alla sezione straordinaria del Fondo di Solidarietà del settore assicurativo. Nel piano industriale 2013-2015 della nuova Unipol-Sai il gruppo bolognese aveva indicato in circa 130 milioni le sinergie derivanti dal taglio dei costi. (riproduzione riservata)