Nonostante i risultati in calo, i dati preliminarei pubblicati dal gruppo Unipol rimangono sopra le attese degli analisti.

Unipol, in dettaglio, chiude il 2016 con un utile netto preliminare di 535 mln euro, in calo rispetto ai 579 mln registrati nel 2015 che scontavano gli effetti positivi e straordinari derivanti dal realizzo di consistenti plusvalenze conseguente a un riposizionamento dell’asset allocation del portafoglio titoli.

Il risultato consolidato ante imposte del comparto assicurativo è pari a 850 mln (-32%) e la raccolta diretta assicurativa è di 14,806 mld (-10,1%).

Il gruppo registra un combined ratio del 95,6% rispetto al 93,9% dello stesso periodo del 2015.

La raccolta totale chiude a 14,8 miliardi di euro (-10,1% rispetto ai 16.476 milioni del 2015). Per quanto riguarda il settore danni, la raccolta diretta si attesta a 7.809 milioni (-0,9%), la raccolta dei premi auto è di 4.252 mln (-3,9%), il comparto Non Auto registra una raccolta pari a 3.558 milioni (+2,8%).

Il loss ratio si attesta a 68,1% (66,6% al 31 dicembre 2015). L’expense ratio è pari al 27,5% (27,3% dello stesso periodo 2015). Il risultato ante imposte del settore, che tiene anche conto di 81 milioni di euro per svalutazioni di immobili, è positivo per 471 milioni di euro (907 milioni nel 2015).

Per quanto riguarda il settore Vita, la raccolta diretta è di 6.997 milioni (-18,6%), il risultato ante imposte del settore è positivo per 379 milioni di euro (343 milioni nel 2015).

Il risultato economico lordo del settore bancario è positivo per 7 milioni (+10,8%). La raccolta diretta si attesta a 10.535 milioni (+5,2%). Gli impieghi verso la clientela ammontano a 8.579 milioni (-2,1% a/a). Nel corso dell’esercizio si è registrata una riduzione del 4% dei crediti deteriorati lordi (158 milioni) grazie anche all’attività svolta dalla Divisione Special Credit. Inoltre il coverage ratio sale al 45,7% per i crediti deteriorati e al 57,5% per i crediti in sofferenza.

La redditività del portafoglio degli investimenti finanziari, pur in un’ottica di conservazione del profilo rischio/rendimento degli attivi e di coerenza tra le attività e le passività assunte verso gli assicurati, ha ottenuto nel periodo considerato un rendimento significativo, pari al 3,5% degli asset investiti, di cui il 3,4% relativo alla componente di cedole e dividendi. Tale rendimento sconta la svalutazione dell’investimento effettuato nel fondo Atlante 1 per un importo di 19,5 milioni di euro, pari al 24% dell’investimento stesso.

Il patrimonio netto consolidato ammonta, al 31 dicembre 2016, a 8.134 milioni di euro (8.445 milioni al 31 dicembre 2015) di cui 5.649 milioni di pertinenza del Gruppo. Il margine di solvibilità del Gruppo, calcolato secondo la normativa Solvency II, è pari al 140% 1 del capitale richiesto, rispetto al valore di 150% di fine 2015.

La società sottolinea che le risultanze contabili individuali di Unipol Gruppo Finanziario, ancora preliminari, espongono un utile stimato di esercizio al 31 dicembre 2016 di 160 milioni di euro. Tenuto conto di ciò, la società punta alla distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2016, pari a 0,18 euro per ogni azione ordinaria, con un pay-out di circa l’80%.

UnipolSai invece chiude il 2016 con un utile consolidato di 527 mln euro, in discesa rispetto ai 738 mln registrati nel 2015 (che anche in questo scontavano gli effetti positivi e straordinari derivanti dal realizzo di consistenti plusvalenze conseguente a un riposizionamento dell’asset allocation del portafoglio titoli).

Il risultato consolidato ante imposte del comparto assicurativo si attesta a 722 milioni di euro (- 37,6%) e la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, ammonta invece a 12,497 mld (-10,6%).

La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, ammonta a 12.497 milioni di euro (-10,6%). La raccolta diretta del settore Danni è di 7.218 milioni (-1,6%), la raccolta dei premi Auto è di 4.083 milioni (-4%), il comparto Non Auto registra una raccolta pari a 3.135 milioni (+1,8%). UnipolSai registra al 31 dicembre 2016 un combined ratio del 96,5% (95,7% lavoro diretto), rispetto al 94,6% dell’analogo periodo 2015. Il loss ratio si attesta al 68%, rispetto al 66,4% realizzato nell’esercizio 2015. L’expense ratio è pari al 28,5% (28,2% nel 2015). Il risultato ante imposte del settore, che tiene conto anche di 81 milioni di euro per svalutazioni di immobili, è positivo per 365 milioni di euro, rispetto agli 813 milioni del 2015.

Per quanto riguarda il Settore Vita, la raccolta diretta è di 5.279 milioni (-20,6%), il risultato ante imposte del settore è positivo per 357 milioni di euro (344 milioni del 2015).

La redditività del portafoglio degli investimenti finanziari, pur in un’ottica di conservazione del profilo rischio/rendimento degli attivi e di coerenza tra le attività e le passività assunte verso gli assicurati, ha ottenuto nel periodo considerato un rendimento significativo pari al 3,7% degli asset investiti di cui il 3,6% relativa alla componente di cedole e dividendi. Tale rendimento sconta la svalutazione dell’investimento effettuato nel fondo Atlante 1 per un importo di Euro 19,5 milioni, pari al 24% dell’investimento stesso.

Il patrimonio netto consolidato ammonta, al 31 dicembre 2016, a 6.535 milioni di euro (6.615 al 31 dicembre 2015), di cui 6.156 milioni di euro di pertinenza del Gruppo. La riserva AFS complessiva è pari a 783 milioni di euro (in calo rispetto ai 935 milioni al 31 dicembre 2015, principalmente in seguito alla variazione di valore dei titoli obbligazionari). Il margine di solvibilità Solvency II consolidato al 31 dicembre 2016 basato sul Capitale Economico è pari al 209%2 del capitale richiesto. Il margine di solvibilità Solvency II individuale al 31 dicembre 2016 è pari al 240%1 del capitale richiesto.