Via libera all’unificazione dei fondi di previdenza del movimento cooperativo. Agci, Confcooperative, Legacoop e Cgil, Cisl, Uil hanno dato l’ok al percorso di accorpamento di Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop, i tre fondi di previdenza complementare al quale aderiscono i lavoratori del sistema cooperativo. Vede la luce, quindi, il quinto fondo italiano per iscritti (117.000) e l’ottavo per patrimonio gestito (1,8 miliardi di euro). L’annuncio è arrivato, ieri, tramite una nota congiunta di Alleanza Cooperative, Cgil, Cisl e Uil. «Sindacati e Cooperative», si legge nella nota, «a 15 anni dalla costituzione avviano il più consistente progetto di fusione tra fondi pensione realizzato in Italia nell’ambito privato». Le economie di scala consentiranno: il contenimento dei costi, il miglioramento dei rapporti contrattuali con gli enti gestori delle risorse patrimoniali, quantità e qualità dei servizi offerti e assetti organizzativi favorevoli. Il tutto, consolidando la governance, in un quadro di rafforzamento dei legami solidaristici e di miglioramento delle relazioni industriali. Obiettivo della fusione, in particolare, quello di coniugare al meglio efficienza e rappresentanza, favorendo, attraverso il raggiungimento di dimensioni più competitive, una rendita migliore agli iscritti. «Le parti», conclude la nota, «si sono impegnate ad attivare tutte le iniziative necessarie per rilanciare e sostenere le adesioni anche per via contrattuale alla previdenza complementare con il fine di promuovere cultura ed educazione previdenziale».

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