di Stefano Manzelli

Chi incorre nelle ipotesi più gravi di guida alterata rischia di restare a piedi per parecchio tempo. La revoca triennale della patente scatta infatti dalla data di passaggio in giudicato della sentenza o del decreto penale di condanna. E non importa se il soggetto abbia già subito un lungo periodo di sospensione cautelare della licenza. Lo ha ribadito il ministero dei trasporti con la circolare n. 1791 del 24 gennaio 2017. La legge di riforma stradale n. 120/2010 ha inasprito le conseguenze della guida alterata dall’alcol e dalla droga prevedendo all’interno degli articoli 186, 186-bis e 187 del codice la revoca di tre anni per i conducenti più negligenti. È il caso per esempio dei camionisti gravemente alterati dall’alcol o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. Oppure di chiunque provochi un incidente particolarmente alterato. L’indicazione letterale dell’art. 219/3-ter però ha aperto dubbi sulla data di concreta applicazione della revoca da parte della motorizzazioni. Da una parte alcune interpretazione giurisprudenziali ritengono che la revoca triennale della licenza di guida si attivi dalla data dell’accertamento stradale. A parere del ministero dei trasporti, invece, la data di accertamento del reato, da cui decorre il triennio di inibizione forzata alla guida, va intesa con riguardo al passaggio in giudicato della sentenza. Lo confermano parecchie pronunce, specifica la nota, tra le quali la recente ordinanza del tribunale di Sondrio n. 144/2016. Particolarmente importante però è anche il tema del cosiddetto «presofferto», ovvero il periodo di sospensione cautelare della licenza di guida in genere applicato dalla prefettura nell’immediatezza dell’accertamento dell’infrazione stradale. Come confermato dalla sentenza del tribunale di Siena n. 651/2016 i due periodi temporali devono necessariamente sommarsi, trattandosi di istituti diversi. Mentre la sospensione cautelare serve ad inibire subito la circolazione a un soggetto ritenuto pericoloso per la sicurezza stradale, il periodo di revoca si rende necessario per far trascorrere al trasgressore un periodo di tempo adeguato al suo recupero sociale.

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