di Elena Dal Maso
L’acquisto del 3% di Intesa Sanpaolo da parte di Generali «è stata presentata come una mossa difensiva. Non hanno niente da cui difendersi. Se ci sarà una valutazione di opportunità a fare combinazioni con Generali lo faremo sapere. E allora poi il mercato potrà giudicare». È quanto ha affermato ieri Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo , a margine del convegno Il mondo nel 2017. Opportunità e rischi per le imprese italiane. «Quello che noi abbiamo visto e che è stato comunicato è che Generali ha acquistato il 3% dei nostri diritti di voto», ha proseguito. «Non sono gli unici investitori istituzionali che hanno acquistato non solo diritti di voto ma azioni del nostro capitale. È un capitale liberamente disponibile sul mercato. Abbiamo anche altri gruppi di assicurazioni che partecipano al nostro capitale e per noi va bene».

Il presidente di Ca’ de Sass ha poi sottolineato che «non c’è un’operazione Intesa -Generali . C’è una valutazione di possibilità di sviluppo da parte di Intesa che riguarda una serie di possibili evoluzioni, compresa un’operazione che potrebbe riguardare Generali e che tuttavia andrebbe poi valutata nei dettagli qualora la si ritenesse interessante. Per adesso, come detto, c’è solo un case study». Gros-Pietro ha successivamente chiarito che «non abbiamo mai parlato di un’offerta pubblica di acquisto o di scambio. Semplicemente di valutazioni che attualmente sono in corso presso il nostro management». Nessuna indicazione sulla tempistica per chiudere la valutazione: «Non lo so anche perché è il management che sta procedendo alla valutazione».
«Quella del case study è una definizione corretta. Intesa ha avuto un grande successo con Intesa Vita. Generali ha circa 150 anni di storia e il fatto che una banca in 10-15 anni sia diventata più grossa di Generali vuol dire che ha una forza distributiva e una gestione del risparmio imponente. C’è però il tema dell’execution e non sono chiare le sinergie», ha spiegato il ceo di Algebris, Davide Serra, a Class Cnbc.

Intanto ieri Equita ha ribadito la possibilità concreta di un’ops di Intesa Sanpaolo su Generali , finora smentita dalla banca. Gli analisti hanno scritto che secondo loro emergono due strade percorribili: o un un’offerta a 19 euro sul 60% di Generali con una componente in contanti non superiore a 4 euro (contro gli 8 euro che Equita aveva ipotizzato prima della trimestrale della banca in cui è stata confermata che l’eventuale operazione non dovrà diluire il Cet1 Ratio ora al 12,9% e il dividendo 2017 di 20,5 centesimi ad azione) o un’offerta a 16 euro sul 100% interamente in azioni Intesa Sanpaolo . A Piazza Affari Intesa Sanpaolo ha ceduto l’1,9% a 2,14 euro, mentre Generali ha perso lo 0,5% a 14,55 euro. (riproduzione riservata)
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