Assoreti, le reti di consulenti finanziari, chiude il 2016 con un bilancio nettamente positivo, realizzando una raccolta netta complessiva pari a 32,9 miliardi di euro, valore sostanzialmente allineato al risultato record del 2015 (33,4 miliardi di euro).

Le scelte di investimento, nel corso dell’anno, hanno privilegiato i prodotti del risparmio gestito, con risorse nette per 18,4 miliardi di euro, pari al 55,9% della raccolta totale. Importante anche l’apporto di liquidita’, prossimo ai 15,0 miliardi di euro.

Nell’ambito del risparmio gestito, il 65,3% degli investimenti netti, effettuati nell’anno, coinvolge il comparto assicurativo, con volumi di raccolta pari a 12,0 miliardi di euro. Di questi, 7,7 miliardi sono investiti in unit linked e 4,6 miliardi in prodotti vita tradizionali, mentre per le index linked il bilancio è negativo per 272 milioni di euro. Gli investimenti netti, effettuati direttamente, in quote di OICR ammontano a 3,2 miliardi di euro e rappresentano il 17,6% del comparto.

Le risorse si concentrano sulle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero, con volumi netti complessivi per 3,8 miliardi di euro, mentre il bilancio annuale sui fondi aperti di diritto italiano è negativo per 626 milioni di euro. La raccolta netta sulle gestioni patrimoniali individuali è pari a 2,3 miliardi di euro: le scelte di investimento tendono a privilegiare le gestioni patrimoniali in fondi, con una raccolta netta pari a 1,4 miliardi di euro, mentre i flussi di risparmio destinati alle GPM ammontano a 940 milioni di euro.

Nel 2016 le risorse nette confluite al sistema di OICR aperti, attraverso l’attività svolta dalle reti, risulta, quindi, pari a 12,6 miliardi di euro, rappresentando il 36,5% degli investimenti netti complessivi effettuati sulle gestioni collettive aperte (34,5 miliardi di euro). Il saldo delle movimentazioni sugli strumenti finanziari in regime amministrato è negativo per 443 milioni di euro: i dati ripartiti evidenziano il disinvestimento netto dai titoli di debito, per 410 milioni di euro, e dagli strumenti del mercato monetario, per 622 milioni, mentre sui titoli azionari prevalgono gli ordinativi di acquisto per 268 milioni di euro. A fine anno i clienti primi intestatari dei contratti salgono a 3,884 milioni.document.currentScript.parentNode.insertBefore(s, document.currentScript);