Ing Groep raddoppia gli utili netti (5,77 miliardi), ma nessun dividendo in vista per gli azionisti. L’istituto olandese ha deciso, infatti, di privilegiare altre priorità. E, in particolare, ha spiegato che la decisione di non staccare la cedola è legata «all’incerto quadro economico, alle richieste più stringenti delle autorità di controllo e alla priorità di rimborsare lo Stato». La notizia non è piaciuta al mercato e il titolo Ing, in calo di quasi il 6% nella seduta, è stato ieri il peggiore di Amsterdam.
A deprimere la performance risultati per il quarto trimestre non certo entusiasmanti: i profitti si sono attestati a 1,18 miliardi e il dato è stato largamente inferiore alle attese degli analisti (2,07 miliardi di euro), ma otto volte superiore a quello dell’ultimo trimestre 2010 grazie a una plusvalenza da 1,29 miliardi derivante dalla cessione di asset. Con la vendita della divisione assicurativa latino-americana e delle attività di consulenza nelle transazioni immobiliari in Europa e Asia, Ing è riuscita infatti a compensare la svalutazione da 1,01 miliardi causata dal proprio portafoglio di prodotti assicurativi Usa. «Lo scenario economico è diventato più complesso dell’ultimo trimestre – ha spiegato il direttore esecutivo Jan Hommen – e la crisi finanziaria si è estesa all’economia reale. L’incertezza concernente il debito sovrano continua a erodere la fiducia e amplificare la volatilità dei mercati». Il riferimento è alla situazione greca che è costata a Ing 133 milioni di svalutazioni su titoli di Stato.