In borsa prima frenata del titolo (-1,47%)
«Ci sono operatori privati che si stanno guardando attorno e anche noi stiamo guardando quello che succede»: lo ha detto il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, in riferimento all’eventuale offerta che Intesa Sanpaolo potrebbe fare per rilevare Generali. Il governo, dunque, sta alla finestra.

In questo senso si è espresso anche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini: «È una valutazione che fa il management delle due società, rispetto alla quale l’Abi non esprime nessun giudizio». A chi gli chiedeva se sia ancora valido il modello banca-assicurazione, Sabatini ha risposto diplomaticamente: «Il tema delle banche europee e delle banche italiane è individuare un modello che consenta di recuperare redditività e, quindi, remunerare adeguatamente il capitale. Ogni banca individua il suo modello, la sua strategia».

Intanto il giornale tedesco Handelsblatt scrive che Carlo Messina, a.d di Intesa Sanpaolo, si sta dimostrando un abile stratega nella pianificata acquisizione delle Generali: «Maniere smart, scaltro e sempre misurato, Messina è considerato uno dei migliori banchieri italiani. Fin dall’inizio del suo mandato alla guida dell’istituto, non ha lasciato dubbi sul fatto di voler trasformare la banca in un’azienda dinamica». Se l’acquisizione della compagnia triestina dovesse andare in porto, spiega Handelsblatt, Intesa si trasformerebbe in uno dei principali player europei.

A Piazza Affari il titolo del Leone è terminato per la prima volta in ribasso da parecchi giorni, cedendo l’1,47% a 15,40 euro. Il mercato si interroga sugli sviluppi della vicenda. «Continuiamo a mantenere le nostre perplessità sull’eventuale aggregazione (fra Intesa e Generali, ndr), alla luce della complessità dell’operazione dal punto di vista industriale e regolamentare e del limitato potenziale sinergico, lato costi, rispetto a deal su altri business», commentano da Equita sim. «A nostro giudizio, se il deal fosse completato, l’aumento della complessità della combined entity e l’incremento all’esposizione verso l’Italia non consentirebbero a Intesa Sanpaolo di mantenere l’attuale premio sui multipli rispetto ai competitor».

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