Il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha promesso di aprire ulteriormente l’economia del Paese agli investitori esteri.

Il Governo renderá infatti piú facile l’accesso in settori come i servizi, il manifatturiero e il minerario.

Nel dettaglio Pechino accoglierá a braccia aperte chi, al di fuori dei confini nazionali, vorrá investire nelle banche, nei titoli, nelle assicurazioni, nell’accounting e nell’auditing.

Le autoritá inoltre elimineranno le restrizioni nella produzione di materiali per il settore ferroviario e nel comparto delle moto e dell’etanolo.
Il Governo vuole anche allentare i vincoli nello shale oil e nello shale gas, ma anche nelle sabbie bituminose.

Gli investimenti diretti esteri in Cina sono saliti del 4,1% a livello annuale nel 2016 a 813,22 miliardi di yuan (118,64 mld usd), in rallentamento rispetto all’incremento del 6,4% del 2015. Per questo motivo il Consiglio di Stato sta cercando di correre ai ripari.

Inoltre la Cina ha raggiunto i suoi obiettivi di crescita nel 2016 e continuerá a sostenere lo sviluppo economico nel 2017, ha affermato il premier Li Keqiang.

Il Consiglio di Stato ha ribadito che seguirá da vicino e valuterá con attenzione ogni variazione nei trend degli indicatori economici del Paese. Inoltre Pechino fará in modo che il Pil cresca ad un tasso ragionevole. Il Governo si impegnerá ad aumentare l’occupazione e a creare un ambiente favorevole alle imprese.