Rivoluzione industriale 4.0, crescita esponenziale dell’internet of things e infrastrutture immateriali. Sono alcuni dei trend che stanno modificando i modelli operativi e tecnologici delle aziende, che non dispongono però di mezzi adeguati per proteggersi da eventuali attacchi informatici. Da un’indagine svolta da EY (Global information security survey) risulta infatti che in Italia quasi due terzi delle imprese non dispone di un programma formale e strutturato per il controllo della cybersecurity e la metà non possiede metodi e strumenti tecnologici adeguati per identificare le vulnerabilità. Durante il 2016 sono cresciuti in maniera significativa le minacce dovute ad attacchi dall’interno dell’organizzazione, a zero-day (minacce informatiche che sfruttano vulnerabilità di applicazioni software non ancora divulgate) ed a malware (software creati allo scopo di introdursi in un computer senza autorizzazioni per trafugarne i dati o causare danni al sistema informatico). Fra le società intervistate che dichiarano di aver subito un incidente informatico rilevante (69%), soltanto nel 28% dei casi sono state avvertite dal Soc (Security operations center) aziendale. Nella maggior parte dei casi sono infatti state rilevate da altre funzioni di business o da terze parti.
Fra gli stessi elementi di preoccupazione in ambito cybersecurity, le aziende continuano a citare l’aumento dei rischi delle azioni di dipendenti negligenti o inconsapevoli (74% rispetto al 51% nel 2015) e l’accesso non autorizzato ai dati (32% rispetto al 21% nel 2015). Nel frattempo gli ostacoli a una crescita delle funzioni aziendali preposte alla sicurezza delle informazioni sono rimasti praticamente invariati rispetto allo scorso anno. Fra i più citati il budget limitato (dichiarato dal 61% degli intervistati a livello globale e dal 60% in Italia), la scarsità di risorse qualificate (rispettivamente 56% e 48%) e la mancanza di una maggior consapevolezza e di azioni di supporto da parte del top management (32% degli intervistati a livello globale e 44% in Italia).

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