Nell’audizione parlamentare sul decreto Salva risparmio, il ministro Pier Carlo Padoan ha fatto anche il punto sui rimborsi agli obbligazionisti delle quattro banche finite in risoluzione nel dicembre 2015. Il Fondo interbancario, ha detto, ha già rimborsato «37,5 milioni di euro a fronte della liquidazione di 2.954 pratiche. Al 3 gennaio sono pervenute complessivamente poco più di 14 mila pratiche e il Fondo interbancario di tutela dei depositi stima che quando le pratiche saranno tutte esaminate verranno rimborsati agli obbligazionisti circa 190 milioni di euro». «Ricordo», ha sottolineato Padoan, «che le obbligazioni emesse dalle quattro banche e distribuite ai piccoli risparmiatori ammontano a circa 340 milioni e pertanto le obbligazioni che aderiscono alla procedura forfettaria ammontano a oltre la metà del totale».

Sempre nel corso dell’audizione Padoan ha trattato anche altri temi sul tappeto, dicendosi favorevole ad accogliere emendamenti al decreto che possano estendere alle banche cooperative i meccanismi della Dta (deferred tax asset) che già valgono per le altre banche, mentre per quanto riguarda quelle parti della riforma delle banche popolari sulla cui liceità deve decidere la Corte costituzionale, modificare le soglie per la trasformazione della popolari in spa potrebbe non essere indolore. «La ragionevolezza della soglia sarà valutata dalla Corte Costituzionale», ha detto il ministro, «è ovvio dire che in base alla soglia la gran parte, se non tutte le banche popolari, hanno preso decisioni implicite su quel decreto e conseguentemente se si dovesse tornare indietro ci sarebbero effetti di retroazione complicati».
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